Interviste, PENSIERI in SALITA
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Una scuola per attivatori rurali

Ho conosciuto Andrea Paoletti, architetto e imprenditore sociale, prima che Matera diventasse “Matera”, e lui aveva già aperto la sua Casa Netural tra i Sassi della città della Basilicata per pensare a come si potesse costruire comunità e bene comune. Oggi i progetti innovativi per riattivare territori sono molti e stanno nascendo nelle aree rurali di tutta Europa, e ancora di più forse sono le persone che vorrebbero intraprendere questo percorso. Paoletti li chiama Village Hosts, e per loro Casa Netural, insieme a un partenariato che coinvolge sei diversi Paesi, ha lanciato la prima Open School for Village Hosts: una scuola di formazione innovativa.

Quando è nata l’idea di una scuola per attivatori di comunità?

L’intuizione mi è venuta nel 2019 insieme a John Thackara con l’obiettivo di dare valore alla figura degli attivatori di comunità, che vivono i territori marginali animandoli con le loro iniziative. I Village Hosts sono stati fin dal principio il cuore di Wonder Grottole, impresa sociale immaginata come una piattaforma di relazioni e pratiche da sperimentare, per creare un metodo che possa “disegnare” storie nuove per i piccoli paesi in fase di spopolamento. È stata la presenza costante di queste figure, che ricoprivano il ruolo di connettore, facilitatore, “visionario” e creatore di modelli di sostenibilità alternativi e innovativi, che ha determinato, al di là della mappatura delle risorse del territorio, umane, materiali e immateriali, il successo del modello “Wonder Grottole.

Perché è importante riconoscere una professionalità specifica a questi facilitatori sociali?

Perché, come tutti i professionisti, hanno delle competenze specifiche grazie alle quali riescono a rendere organica e trasformare in un progetto reale la visione di una comunità. Ma riconoscere questa figura professionale significa anche investire su di essa e quindi su una strategia che lavora nel lungo periodo, condizione necessaria per vedere il cambiamento nelle aree interne, visto che si tratta di azioni prevalentemente culturali che hanno bisogno di tempi di sedimentazione e assimilazione generalmente lenti.

La particolarità dell’Open School for Village Hosts?

Il corso definisce le competenze necessarie per definirsi “Village Host” e conferisce il fondamentale riconoscimento a questa nuova figura professionale. È un percorso per una quarantina di practitioner, ovvero per persone che operano già sui territori, ma che spesso hanno delle mancanze su alcune competenze. Dopo una prima fase di autovalutazione, i partecipanti potranno scegliere a quali moduli partecipare, quali specifiche competenze sviluppare, e quindi come generare maggior impatto nelle loro comunità e piccoli territori.

Quali sono le opportunità che un progetto Europeo come questo può generare sulle aree marginali?

Aver vinto questo progetto, redatto dalle no-profit Casa Netural e Wonder Grottole, assieme ad altri sei partner da diversi Paesi europei, vuol dire, prima di tutto, aver avuto una conferma istituzionale della validità della nostra visione. Una visione partita dall’Italia, dal piccolo paese di Grottole in Basilicata, ma accomunata per bisogni a tanti altri paesi d’Europa. Lavorare allo sviluppo di questo progetto con altri sei partner di Paesi diversi ci permette di relativizzare l’appartenenza al nostro territorio, e costruire una visione più grande che possa divenire indirizzo di policy per influenzare le politiche di sviluppo rurale dei prossimi anni a livello comunitario Europeo.

Casa ti aspetti da questa Open School?

Costruire processi progettuali vuol dire rendere manifesto un problema, e riconoscerlo è il primo passo per trovare nuove soluzioni. Una scuola di formazione per la figura professionale del “Village Host” è la nostra parte di soluzione per ascoltare i bisogni dei cittadini, connettere risorse e strumenti già esistenti, aprire nuove relazioni, costruire modelli economici sostenibili e generare benessere. Open School For Village Hosts è un’opportunità per gli attivisti territoriali delle aree rurali europee, con l’obiettivo di trasformare le loro idee in progetti pilota supportati da esperti di innovazione sociale, sviluppo locale, community building e economia circolare.

Quando si parte allora?

Il training inizierà a marzo 2023 e durerà sei mesi, con tre fasi: una prima fase online, sulla piattaforma di e-learning e networking rurale di Open School; una seconda fase sul campo, a Grottole, in provincia di Matera, per cinque giorni di formazione; infine, una terza fase nella comunità di riferimento, per lo sviluppo dell’idea o progetto. Al termine del percorso, gli attivisti verranno accreditati come Village Host e avranno le competenze per rendere più attrattivo il loro territorio e migliorare la qualità della vita della loro comunità, supportandola e sviluppando nuovi modelli economici sostenibili.

INFORMAZIONI PRATICHE

Per candidarsi è possibile accedere alla seguente pagina entro il 20 gennaio 2023:

Per eventuali dubbi o altre richieste è possibile mandare una mail a info@villagehosts.eu

Se questo progetto ti ha incuriosito, e sei interessato a scoprire di più sulla figura del Village Host e sulla scuola in partenza, visita il sito villagehosts.eu e segui Casa Netural su Facebook ed Instagram, seguiranno nuovi aggiornamenti.

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