Saune urbane e sculture di ghiaccio: l’arte di vivere all’aperto
Da quando la land art è diventata uno dei modi per caratterizzare lo spazio del turista, anche i limiti stagionali sono caduti. Che sia in un parco o una città, in riva al mare o in montagna, l’arte pubblica, effimera o indelebile, spesso regala un nuova prospettiva. La Sicilia del Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina (terminato in fondo solo tre anni fa dopo trent’anni dalla prima pietra), o quella vista dalla collina di Motta d’Affermo, che guarda il mare insieme alla piramide in acciaio corten di Mauro Staccioli (38°Parallelo, 2010) della Fiumara d’Arte di Tusa, sono ormai dei classici del turismo culturale al pari dei templi agrigentini. E d’altra parte, sono state migliaia le persone che, settimane fa, sono accorse al parco di La Perle du Lac di Ginevra per vedere l’affresco biodegradabile su erba dipinto da Saype: una bambina che lasciava la sua barca di carta libera nel lago. Ora ne è rimasta solo qualche traccia, ma per quasi un mese quel semplice prato ha smesso di essere un luogo comune. Dalla …