All posts tagged: turismo

La comunità come risorsa. Una ricerca.

Di turismo di comunità si parla dagli anni Novanta, eppure negli ultimi anni la parola comunità è diventata pervasiva, tanto che è arrivato puntuale il community washing. Una risposta, quantitativa e qualitativa, alla percezione diffusa, la può dare il primo studio realizzato da AICCON in collaborazione con la Scuola delle cooperative di comunità nata nel 2014, Confcooperative Emilia Romagna e Legacoop Emilia Romagna. Economie di luogo: fotografia e dimensioni qualitative delle cooperative di comunità, di Paolo Venturi, Direttore di AICCON e di The FundRaising School, e Serena Miccolis, in effetti fotografa, al 30 giugno 2021, la diffusione dei territori che stanno “usando” la comunità come strumento di empowerment collettivo. La conferma alla percezione diffusa arriva subito: l’incremento esponenziale del fenomeno (si registra un più 57 per cento) è avvenuto nel triennio 2018-2020, trainato soprattutto dai territori che si trovano in Toscana e Abruzzo e con una partecipazione di donne che arriva al 43 per cento. Inoltre, due cooperative di comunità su tre sono localizzate in un’area interna, mentre per il 60 per cento di esse lo scopo principale per la costituzione di una cooperativa …

La montagna che cura

Nel libro I luoghi che curano pubblicato pochi giornida Raffaello Cortina Editore, Paolo Inghilleri, docente di Psicologia sociale all’Università di Milano, scrive che la “piacevolezza ambientale” è uno dei fondamenti del benessere mentale e fisico. Gli effetti positivi dell’immersione nella natura sarebbero documentati da vari studi, e conforta sapere che l’equilibrio e l’energia ritrovati dopo una passeggiata nei boschi hanno una spiegazione fisiologica, visto che questa fascinazione per il verde funzionerebbe come “sistema automatico di regolazione”, capace di “ricaricarci le batterie”. Quella verso il mondo naturale, animale o vegetale che sia, è quindi un’attrazione istintiva, una vicinanza emotiva ancor prima che razionale. «Razionalità e coscienza consapevole servono a poco per sintonizzarsi con l’ambiente montano, e sarà per il lungo isolamento provato, ma il contatto quasi fisico con la natura è sempre più richiesto». Parole di Stefan Braito, che si definisce un “coach della montagna”, e che accompagna adulti e bambini per i sentieri del Parco Naturale Puez-Odle alla scoperta della val di Funes e di sé stessi. «La pandemia ha accelerato il cambiamento già in atto nell’“uso e consumo” della …

Borgo Alive! Una mostra, una piattaforma, e un’App per dare un futuro ai borghi

Devo confessarvi che sono un po’ a disagio quando sento ripetere che siamo “il più” Bel Paese del pianeta, invidiato da tutti, ai primi posti nelle ricerche e trend topic. Quello con i borghi che incantano, mentre il mare blu languisce, e presto ci trasferiremo in massa tra galline e orti bio. Mi chiedo se davvero la bellezza possa bastare a sé stessa e in cuori mio conosco la risposta, e non è rassicurante. Ho deciso che una della mie pillole nel corso di formazione sulle “parole che fanno una destinazione” (prossima tappa Biccari) sarà una sistemica, ma scrupolosa pulizia da ogni retorica. Nessuno più della sottoscritta crede in borghi e comunità, ma quel 70 per cento di paesaggio che compone il nostro territorio italiano in verità manca spesso, e suo malgrado, dello sguardo e delle competenze, quando non delle infrastrutture, per “rinascere” davvero (già rinascere è parola che mi crea alcune inquietudini). Meglio ancora, direi, per vedere se si può ragionevolmente restare in un luogo e creare qualcosa che ti fa mantenere la famiglia. …

I giardini della rinascita

«Non esiste nel mondo nessuna civiltà che non abbia provato il bisogno di avere i suoi giardini”, scriveva nel suo L’arte dei giardini lo storico francese Pierre Grimal. E anche la “civiltà delle ville venete”, che disegnò in modo definitivo il territorio della Serenissima dalla metà del 500, non seppe rinunciare a, sempre per citare Grimal, quel “recinto meraviglioso in cui si impara a barare con le leggi della Natura”. Architettura verde in movimento contrapposta all’architettura fissa delle pietre, i giardini sono più che semplice luogo di svago. E questo periodo storico è quello forse più propizio a una riscoperta. Per la prima volta quest’anno, per esempio, il “bosco sacro” di Villa Valmarana ai Nani, alle porte di Vicenza, è aperto con visite guidate. Visto il successo, una volta al mese l’evento si prolunga in orario serale. Passeggiando tra i lecci secolari, si arriva alla Pagoda, un edificio del Settecento interamente affrescato e con finestre a scomparsa: era il luogo dove i proprietari si riunivano a prendere il tè. Perché la Villa, che prende il …

Benvenuti nell’iper luogo. L’aeroporto che diventa destinazione

Dimenticatevi la mera funzionalità. La solitudine, la standardizzazione. L’impressione di essere dovunque e in nessun luogo. Come scrivere Michel Lussault nel suo ultimo libro Iper-Luoghi (Franco Angeli) lo spazio senza identità e geografia di Marc Augé ha fatto il suo tempo. Oggi imperano luoghi caratterizzati dalla sovrabbondanza di connessioni, di possibilità, di evasioni e di esperienze. Luoghi che fanno della mobilità un’esperienza sociale, un gesto identitario. Sono i numeri, del resto, che ci dicono che vivere l’aeroporto non solo si può, ma è sempre più normale. Secondo Iata, la più grande associazione internazionale delle compagnie aeree, nel 2020 voleranno 4,72 miliardi di persone, il 4 per cento in più del 2019. Ma è pensando che nel 1945 i passeggeri erano solo nove milioni, che si intuisce la dimensione del fenomeno. L’aeroporto è oggi la prima tappa di un’esperienza turistica, un luogo in cui si mescolano flussi e mondi, informazioni e desideri. Secondo Lussault, infatti, come tutti gli iper-luoghi, gli aeroporti sono chiusi e iper protetti e allo stesso tempo aperti e accoglienti, inglobando pezzi di natura, …

Quelle che… rianimano l’Italia dimenticata

Chissà dove sono finiti i “neet”. Gli sdraiati, gli scansafatiche, gli inconcludenti. Facendo due chiacchere con le ragazze che hanno deciso di dare nuova vita a campagne semi abbandonate, paesini di pochi abitanti, valli montane, verde urbano dimenticato, non se ne trova traccia. È rimasta solo quella capacità di innovazione che alcuni neuroscienziati dicono naturalmente insita nel loro cervello fresco di modellazione. Ma non è un caso: le lauree in economia dello sviluppo, comunicazione interculturale, progettazione di bandi europei, architettura con master in rigenerazione urbana o culturale, parlano da sole. Come le trasferte all’estero per tirocini, scambi, specializzazioni. Tornate, si sono messe in gioco per creare le condizioni che permettessero a loro, e ai loro coetanei, di restare. D’altra parte, i dati dicono che il 64 per cento dei giovani resterebbe in queste aree marginali se ne avesse la possibilità, e il 93 collaborerebbe volentieri con le amministrazioni. È pur vero che tanto di parla di Strategia Nazionale per le Aree Interne, di un Cantiere Giovani, che persino il Recovery Plan dedica capitoli alla tutela …

Abitar viaggiando. Nuovi camper per una nuova ospitalità

Desiderio di aria aperta, rassicurazione, dimensione familiare eppure aperta, libertà e spazi ampi. Sono i desiderata ormai snocciolati come mantra del turismo post Covid e secondo alcuni dati, il viaggio in camper, l’abitar viaggiando insomma, nomade e stanziale allo stesso tempo, risponderebbe a tutte. I dati dell’Osservatorio del Turismo Outdoor di Human Company dicono che quest’estate, il 55 per cento dei quasi 49 milioni di viaggiatori italiani sceglieranno strutture all’aria aperta. Quelli Camping Report di Campeggi.com per l’estate 2021, che rispetto ad aprile 2020, le ricerche per camping e villaggi vacanze sono aumentate de 656 per cento. In attesa del prossimo Salone del Camper di Parma (in programma a settembre), che sigla anche a una sorta di CamperTherapy, l’aspetto più interessante è forse guardare a come, tra design dell’ospitalità e turismo, stia cambiando l’“oggetto camper”. Negli anni passati una delle trasformazioni formali più importanti del design del campeggio è stata quella del glamping (ne ho scritto più volte a partire da 2014). Parallelamente il design dell’ospitalità si sbizzarriva con l’Esprit Cabane  e camere pop-up). Oggi molti …

Humans of Cinque Terre. Ecco il libro

Si chiamano Massimo, Folco, Bruno. Margherita, Catò e Amy. Sono alcuni tra i cinquanta Humans of Cinque Terre  intervistati in questi due anni da Filippo Lubrano e Andrea Luporini, che insieme animano a La Spezia I Mitilanti, un’associazione di promozione culturale. Il 21 giugno presentano per la prima volta il libro frutto di questo lavoro. Ho contattato Filippo perché, a parte il rigurgito delle mie radici spezzine, da tempo li seguo su Instagram  e finalmente ho trovato una narrazione delle Cinque Terre rispettosa della vocazione originaria del luogo (visto anche uno dei miei ultimi post sul tema). Ecco cosa mi ha raccontato. Come è venuta questa idea? Ho vissuto a New York nel 2016 e lì mi sono innamorato del progetto di Brandon Stanton Humans of New York. Tornato a La Spezia ho pensato di riprendere il concept e contestualizzarlo alle Cinque Terre. E ho coinvolto anche il fotografo Andrea Luporini, che ha una sensibilità particolare nel fare i ritratti, improntata al verismo. Quanto a me, come si vede, ho sempre voluto “scomparire” dal testo. …

Tenuta di Artimino. O il senso della bellezza

Sapete quello che dicono le neuroscienze. Che pure ciò che noi consideriamo bello, dipende non tanto dal gusto personale, ma da quell’equilibrio nelle forme e da quella simmetria che sono “letti” dal nostro cervello come vantaggiosi per la nostra sopravvivenza. La bellezza, dicono, può avere anche effetti antinfiammatori notevoli. Ora, se dovessimo pensare a un bel paesaggio, quello della Toscana, tra ville, colline, vigneti e oliveti, poderi e città, sarebbe semplicemente “il più bello”. “Il più commovente del mondo”, ha scritto lo storico Fernand Braudel, forse più commosso dalla fatica umana che servì a realizzarlo che non dall’opera di Madre Natura. Penso a questo mentre sono affacciata da quel balcone naturale che è il giardino di Villa La Ferdinanda nella Tenuta di Artimino (foto di apertura). Il solito orizzonte verde e oro di campi coltivati ad arte, filari di cipressi e di vigne, il tutto puntellato da pievi, case coloniche e dimore nobiliari, il borgo medievale in lontananza: tutto mi ricorda che a volte il lavoro dell’uomo (e delle donne) lascia persino lodevoli tracce. Che …

Quale futuro per il turismo di lusso

Uno dei tanti aspetti di diseguaglianza di questi mesi terribili è che, mentre Oxfam certifica che nel 2020 l’aumento del numero di persone in povertà si sarebbe attestato tra i 200 e i 500 milioni, nel mondo i multimiliardari si sono arricchiti. Guardando a casa nostra, secondo i dati Abi presentati da Il Sole 24Ore, l’incremento della liquidità sui depositi anno su anno è salito dell’8 per cento, ed è a quota 1.682 miliardi. Insomma, ci sono un po’ di soldi pronti a essere spesi. Anche, o soprattutto, nel turismo. Oggi la Fondazione Altagamma ha presentato il libro Turismo di Alta Gamma. Una strategia per l’Italia, frutto di due ricerche (una di Bain & Company e una di Boston Consulting) sul segmento lusso del turismo. Si tratta si un segmento che, come ricorda il presidente della fondazione Matteo Lunelli: «rappresenta meno dell’1 per cento delle imprese di soggiorno e il 3 per cento circa delle notti, ma genera il 25 per cento della spesa totale dei turisti nel nostro Paese». 12mila turisti che per altro …