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Rifugi: ecco le sentinelle del clima

Abbiamo ancora negli occhi quelle immagini. Una torre di ghiaccio che si sgretola, una montagna che precipita insieme alla sua memoria, alle nostre certezze. Il crollo della Marmolada ci ha ricordato, se ancora ce n’era bisogno, l’urgenza della questione climatica, perché quello che succede lassù è né più né meno che un avvertimento. «Il ghiacciaio è una vera sentinella del cambiamento climatico», dice Cristian Ferrari, presidente della Commissione glaciologica della SAT. «Chi vive l’alta quota ne vede per primo gli effetti, e assiste, anno dopo anno, alla montagna che si modifica. Il ghiacciaio della Marmolada a fine Ottocento occupava 700 ettari, oggi, 150: una riduzione che dal 2000 ha avuto un’accelerazione preoccupante dovuta a quello che si definisce forzante antropica. In poche parole: siamo noi». Siamo noi che forse per troppo tempo abbiamo considerato le montagna (e la Terra tutta) una zona di conquista, un parco giochi dove mettere in scena imprese muscolari, quando invece dovrebbero essere, lo scriveva già John Ruskin, “cattedrali della Terra”, e maestre di vita. Lezioni montanare CAI e CNR, per …

La nuova ospitalità dei rifugi d’alta quota

Pernottare in alta quota non è più una necessità di alpinisti duri e puri, ma un desiderio di molti. Si discuterà in un’altra occasione sul significato, culturale e ambientale, di questa sovra esposizione, delle quote alte, ma intanto ecco una panoramica dei rifugi in Alto Adige che ne stanno cambiando l’ospitalità. Il più alto di tutta la provincia di Bolzano è il rifugio Bicchiere, o Becherhaus (nella foto di apertura), a 3.195 metri d’altitudine sopra la Val Ridanna in Alta Valle Isarco che riaprirà, dopo un risanamento conclusosi a ottobre 2021 (1,4 milioni di intervento), il prossimo 24 giugno. Inaugurato per la prima volta nel 1894 in occasione del compleanno dell’imperatrice Sissi, il rifugio, gestito da una giovane coppia, torna ai suoi vecchi splendori con una nuova stube con vetrata panoramica e vista sul mare di vette della cresta di confine. Immerso nella natura incontaminata, è il punto di partenza ideale per numerosi itinerari e avventure in vetta, dalla Cima Libera, raggiungibile in 45 minuti, alla Konighof con un tour di due ore sull’imponente Ghiacciaio …

Professione: Vivere in rifugio

L’anno scorso hanno messo in vendita il Rifugio Sogno di Berdzé nella valle dell’Urtier. Con un po’ di amici si scherzava sulla possibilità di prenderlo per abbandonarsi in una valle a cui per altro si accede in auto (per chi riesce) solo due volte l’anno e con orari rigorosissimi. Era una boutade, appunto, perché decidere di vivere in rifugio, anche solo per otto mesi l’anno, ad alta quota, è una scelta estrema. Scelta che ha fatto, per esempio, Romina Huber del rifugio Passo Santner (al Catinaccio), “ospite” in una delle prime versioni di Migrazioni Verticali su ClubHouse, e che dopo aver lavorato come stilista da Etro, ha deciso con il suo fidanzato di trasferirsi a 2800 m per vivere in rifugio cinque mesi l’anno. Da diversi anni la Fondazione Dolomiti UNESCO accompagna i 66 gestori di rifugio che all’interno dell’area del Patrimonio Mondiale in un percorso di formazione, ascolto e collaborazione. La frequentazione della montagna ha subito in questi ultimi anni cambiamenti qualitativi e quantitativi e gli stessi gestori hanno iniziato a riflettere sulla necessità di …