All posts tagged: Puglia

I nuovi tempi del far vacanze

Chi ci avrebbe mai creduto. Passare il pomeriggio in albergo, senza per altro destare i soliti sospetti, dopo la riunione del mattino in ufficio e prima della conference call serale con i colleghi d’oltreoceano. Tra piscina, Spa e una degustazione guidata, con lo stato d’animo di un vero villeggiante, anche “solo” per il pomeriggio. Secondo la start up che permette di prenotare, con uno sconto fino al 70 per cento, camere in due mila hotel di lusso in tutto il mondo dalle ore 9 alle 23, i daybreaker crescono del trenta per cento ogni mese. Uomini e donne che, in trasferta o nella loro stessa città, decidono di rompere la routine settimanale e implementare il tempo libero con gli agi, e i vizi, che di solito ci si concede in vacanza. Del resto, lo stesso fondatore di DayBreakerHotels Simon Botto, da ex avvocato d’affari e pallanuotista, ha provato in prima persona che non sempre i ritmi lavorativi consentono di progettare i tempi classici del “far vacanza”, mentre le pause, ancorché lunghe e disordinate, rischiano di …

La nuova vita dei taralli

Stavano facendo bollire i taralli di grano arso prima di metterli in forno, poi l’assaggio, la meditazione sulla consistenza, piacevolmente elastica, e la prova della tostatura in padella fino a creare una sorta di nuova pasta. Oggi i taralli bolliti con un ragù di interiora di pesci e cicoriella selvatica sono uno dei piatti che Andrea Ribaldone (una stella Michelin con il Due Buoi ad Alessandria) e Domenico Schingaro presentano nel ristorante Due Camini di Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano. Ripensare una cucina tradizionale come la pugliese non è facile. Eppure quel ragù di fegato di pescatrice e palamita, lasciato a marinare nel latte per tre ore, poi cotto al forno in cartoccio e frullato, con aggiunte di lumachine di mare, cozze, e completato da una crema di amaro di cicoria, è l’esempio perfetto di quello che Ribaldone chiama «La verità, e il senso, del luogo». Parlare di territorio, secondo lo chef piemontese, non è infatti fare il “bravo chef”, ma cercare risorse locali, acquistare in modo diverso, stringere con i produttori accordi di collaborazione. Il che significa, nella …

La grande bruttezza

Aveva ragione, al solito, Jep Gambardella de La grande bellezza, gli sprazzi di bellezza sono sparuti e incostanti. Poi, per il resto, prevale “lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo”. Non ne siamo, semplicemente, capaci di sostenere, governare, convivere, con quello che ci è dato. L’ovvio deve essere puntualizzato, come il dover scrivere che, tra palme e ulivi vista mare non si devono gettare rifiuti. Non così in vista almeno. L’architettura abusiva è un fenomeno che a mio parere andrebbe tipologicizzato. Nel senso che ha le sue regole e il suo stile edilizio ben codificato. Non so se vi sia mai capitato di percorrere in macchina la costa salentina da Taranto a Santa Caterina, e poi fino a Santa Maria di Leuca, oppure quella siciliana, da Agrigento verso Licata e poi Marina di Ragusa. Cubi di cemento con secondi piani che si raggiungono con scale esterne a chiocciola, fantasiosi infissi di alluminio anodizzato (ben faceva Woody Allen a metterli all’ultimo piano dell’inferno) spessi coperti da tende, armature di cemento armato a …

Mal di Puglia

  [Articolo pubblicato su Sette/CorrieredellaSera del 23 maggio 2014] Si intitolava Constitutio sive encyclica super massariis Curiae procurande et provide regendis e fu lo strumento con cui Federico II di Svevia organizzò tutte le masserie pugliesi. Se si vuole trovare un anno zero per l’impronta paesaggistica di questo stralcio di Bel Paese, lo si può forse rintracciare in questa sorta di decreto che era poi il sogno del Puer Apuliae di fare di queste case agricole dei luoghi di sperimentazione per un miglior sfruttamento del territorio. Campagne, pascoli, zone boschive. Il disegno di quelle armonie verdi che oggi si vede attraversando in macchina il tacco d’Italia è cominciato allora. E per goderne con gli occhi, ancora oggi, si può salire sopra la più alta delle colline delle Murge fino a Castel del Monte, il segno visibile del potere di Federico: il golfo di Manfredonia, la terra di Bari, i sassi delle Murge, l’orizzonte sempre più chiaro del basso Adriatico, sono davanti a noi. Così come i trulli, i santuari, i castelli, i campi coltivati, tutto. La …