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Una camera per il futuro

Dove dormiremo nei prossimi anni? La domanda sembra scontata, ma nel mondo dell’ospitalità, e cioè di chi si occupa del design dei luoghi dei nostri sonni per professione, c’è sentore di rivoluzione. Con una certa lungimiranza, se entro cento anni le destinazioni delle vacanze saranno Marte o la Luna, isole galleggianti o vette solitarie, se le escursioni nel deserto affronteranno temperature sempre più estreme, è probabile che cambierà anche il set del nostro riposo. È quello che si legge nel rapporto di Hilton sul futuro del mondo dell’hôtellerie, redatto con la consulenza di esperti internazionali tra cui il futurologo Gerd Leonhard. Una conferma arriva da Alta Loma, in California, dove è iniziata la costruzione della Stazione Von Braun, il primo hotel spaziale che inaugurerà nel 2025, quando saranno imbarcate le prime cento persone. Nonostante l’atmosfera da 2001: Odissea nello spazio, i turisti, assicura la Fondazione Gateway titolare del progetto, si sentiranno come a casa. Riportando i piedi sulla Terra, la sfida immediata consiste nel rispondere alla trasformazione nei costumi dell’abitare apportata dall’effetto Airbnb, nonché all’avanzata …

Il mito di Airbnb. È tutto vero?

Che cosa fai se è metà maggio e ti sei messa in testa di andare in Islanda? L’aereo lo trovi, certo, e quella sarà la spesa minore che affronterai. Poi inizi a prenotare e, come avevi letto in ogni dove diffidando, scopri ci dovevi pensare almeno sei mesi prima. Trovare una sistemazione decente in Islanda, a meno che non si abbia una grande disponibilità di denaro (media di una doppia tre-stelle-si-fa-per-dire con bagno privato 300 euro), o un grande spirito di adattamento (ti piazzi con la tua tenda dove vuoi), può risultare difficile. Senz’altro, tra le soluzioni che promettono di essere più economiche (per quanto economica può essere l’Islanda), c’è l’uso di Airbnb che consente di mettersi in contatto anche con i privati che affittano case o parti di esse. Il #giroinIslanda è stato quasi per intero organizzato prenotando su Airbnb. Era la prima volta che facevo questa esperienza con la famiglia, esperienza che, come amano ripetere gli inventori della piattaforma, “permette di creare autentici legami con le persone che ti ospitano”, e quindi del …

Se l’hotel è per millennials

Hai voglia di uno spuntino e il frigo bar è vuoto. Si potrebbe chiamare il servizio in camera, ma inviando un sms all’hotel con l’emoji di una barretta di cioccolato, seguita da quello di una caramella e di un biscotto, il problema è risolto. Se invece è del necessaire che si ha bisogno, saranno le icone di vasca da bagno, doccia e pettinatura a informare il concierge. Nel primo caso alla porta busserà un cestino con Coca Cola, biscotti al cioccolato e snack salati; nel secondo, un dentifricio con spazzolino, una crema da barba con relativo rasoio e un deodorante. Non è una prova di abilità di comunicazione, ma il nuovo Emoji Room Service introdotto negli hotel, per ora americani, della catena Aloft. La stessa che ha “assunto” un robot maggiordomo, l’e-Botlr, per rispondere alle richieste degli ospiti e che, grazie a un’applicazione, consente di aprire la camera con il proprio smartphone e fare in autonomia, con lo stesso sistema, check-in e check-out. È così, dicono, che si conquistano i millennials. I millennials che entro …

Bleisure. Il lavoro va in vacanza

Sarà per l’impennata dei lavori flessibili, per la crescente necessità, o mania, di restare sempre connessi, sarà per la delocalizzazione degli spazi di lavoro, sta di fatto che il bleisure, neologismo coniato dall’unione di business + leisure, è una delle tendenze di viaggio del 2016. Ci si muove per lavoro certo, ma mentre si lavora non si rinuncia al piacere della vacanza, famiglia compresa. Dall’ultima ricerca di Carlson Wagonlit Travel “Travel Trends, Program Priorities” emergono anche quali siano le prestazioni richieste da questa nuova tribù di viaggiatori. Applicazioni per smartphone che sfruttano le possibilità offerte dall’Internet of Things con tecnologie interattive, e spesso indossabili, per ottenere informazioni in tempo reale (dalle boarding pass elettroniche ai check-in via mobile); servizi personalizzati (dal baby sitting in lingua alle kids spa); e consulenti dedicati che consentano di sfruttare al massimo il tempo libero a disposizione, una volta giunti a destinazione come nelle lounge degli aeroporti. Che siano millenials o meno insomma (ma gli under 35, la generazione più numerosa di sempre, costituiranno metà della forza lavoro mondiale entro …

In vacanza con il cane

State andando in vacanza con il cane e lo portate con voi? Ecco alcuni posti dove il quadrupede è considerato alla stregua di un ospite normale. Il che vuol dire che, proprio come voi, deve comportarsi bene! L’Hotel Bergschlössl di Luson ospita anche un piccolo zoo dove vivono alpaca, agnelli, capre e conigli, accuditi amorevolmente e che giocano in tutta libertà con gli ospiti. Per chi lo desidera, si può scegliere di tenere il cane accanto anche durante la cena, chiedendo di preparare un tavolo nella Stübe. Cani (e gatti) hanno poi un grande giardino dove muoversi liberamente, e non possono accedere solamente al ristorante e all’area benessere. Per i cani, di qualsiasi taglia, il prezzo del soggiorno è di 16 euro al giorno, mentre per i gatti sono 10 euro. Il Montebelli Agriturismo e Country Hotel di Caldana offre pari trattamento per cani, gatti e relativi padroni. Anzi meglio. I quadrupedi non pagano e stanno in camera dei bipedi. Le uniche aree offlimits sono il ristorante e la piscina, ma possono girare liberi, sempre sorvegliati naturalmente. A Montebelli vivono …

Nuovi hotel per nuovi viaggiatori

[Pubblicato su Sette/CorrieredellaSera 22 maggio 2015] Imparare tutto sui segreti dell’orto, dalla semina al raccolto. Vangare, piantare, raccogliere i frutti migliori. Preparare il terreno. Oppure farsi insegnare tutti i segreti per una legatura perfetta del culatello prima di metterlo nelle cantine umide a stagionare. E non siamo né in un orto urbano, né in un’azienda agricola a fare i lavoratori stagionali. Siamo in vacanza, in un castello contornato di rose a Polesine Parmense dove alla fine del Settecento Maria Luigia duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla moglie di Napoleone, aveva insediato la sua guardia per controllare i traffici fluviali, e che ora è un relais, l’Antica Corte Pallavicina. Massimo Spigaroli è lo chef, il padrone di casa e il mentore che, da agosto a ottobre 2015, accompagnerà in questa sorta di attività alternativa i suoi ospiti. A metà tra horticultural therapy e gioco di ruolo, quello che succede alla Corte rientra perfettamente in quella personalizzazione dei servizi che l’ospitalità sta cercando di mettere a punto. Esperienze su misura, un rapporto diretto con proprietari e abitanti …

Personal Food Shopper

Cosa non si fa per essere nel trend. In questo caso insieme: passione per il cibo, desiderio di viaggio e il rinnovato interesse per provare a fare esperienze nuove. Possibilmente con guide esperte e locali. È una delle varianti del peer to peer travel di cui ho già parlato qui. Perché andare in un posto non basta più, ma devo sapere, secondo le esigenze del turismo esperienziale, cosa là posso fare e chi incontrare. In questo caso è la catena Westin Hotels & Resorts ad armarsi di un personal food shopper nelle città di Roma, Firenze, Milano e Venezia, che accompagnerà gli ospiti nella scoperta delle specialità culinarie del territorio per dare un’esperienza, e una ragione, in più alla scelta dell’hotel. Così, tra botteghe alimentari, mercati tipici, negozi storici, enoteche e boutique gastronomiche per lo più sconosciute al grande pubblico, gli ospiti avranno anche istruzioni su cucina sana, buona alimentazione e ricette locali. Il personal food shopper, che guiderà il tour a piedi o in bicicletta, sarà di volta in volta un giornalista, un blogger, uno chef o guida gastronomica di professione, per la precisione: Silvia Moneti per Firenze, Andrea Vigna …

Egadi, Odissea blu

[Articolo pubblicato su Sette il 11 luglio 2014] C’è chi dice che la storia delle Egadi, l’anima di questa manciata di isole nel blu più blu del Mediterraneo, sia la storia della pesca del tonno. Ma i tonni in queste acque hanno cominciato a scarseggiare a partire dagli anni Settanta a causa dell’inquinamento acustico e delle tonnare volanti nello stretto di Gibilterra, mentre le tonnare di corsa, o “di attesa” come le chiamano da queste parti, prima quella di Formica, la più pescosa e meno conosciuta, poi quella di Favignana con lo stabilimento Florio, oggi museo di archeologia marina e cultura isolana, hanno cessato di essere calate in mare poco dopo. Eppure, chi si trovasse a navigar per questi lidi, abbagliato dal bianco calcareo e dai fondali cangianti, non potrebbe far a meno di abbandonarsi a quella che, se non è più storia, è almeno mitologia. La mattanza, un rito che qui si è prolungato, ultimo ad arrendersi nel Mare Nostrum, fino al 2007, ha ancora i suoi eroi. Eroi che oggi accompagnano in giro per …

Glamping, il campeggio è di moda

  [Articolo pubblicato sul mensile Amica giugno 2014] Diciamolo francamente. I tempi da giovane Holden che, con centottanta dollari in banca, si rifugiava in “quei campeggi di casette di legno o posti del genere”, non ci sono più. Almeno per noi. Noi che, al contrario dell’eroe di Salinger, New York la amiamo e l’abbiamo sempre amata così com’è, e che quando varchiamo la soglia di un campo tendato spesso siamo colte da quel sentimento di precarietà del gusto che subito carica di dubbi e disagi la leggerezza della vacanza. Ma se Maometto non va alla montagna, non è detto che il percorso inverso sia altrettanto pigro. I tempi moderni cercano costantemente di rianimarsi con idee audaci, quelle che in gergo chiameremmo tendenze. Il glamping, nel caso specifico, nasce proprio dall’unione di due parole apparentemente destinate più a creare un ossimoro che un neologismo: glamour più camping. Ovvero lusso, privacy e comodità, portate sotto una yurta. O un tipi, una khaimah o, ancora, un pod abitabile piazzato su un albero. Perché, che sia un remake del rifugio …

Esprit Cabane, la nuova ospitalità

[Articolo pubblicato su Sette/CorrieredellaSera il 23 novembre 2012] «Ho un castello in Costa Azzurra» amava dire Charles Edouard Jeanneret, al secolo Le Corbusier. Ci andava nel mese di agosto in compagnia della moglie e, per 18 lunghi anni, ha pensato che non ci fosse posto migliore di quella proprietà arroccata tra le vigne lungo una strada sterrata che guardava il mare da alte falesie. Gli amici più intimi sapevano che il “castello” non era altro che Le Cabanon di Roquebrune-Cap-Martin, un semplice cubo prefabbricato di 3,66 metri per lato (2,26 di altezza) da cui si entrava da una porta minuscola, eppure, a detta dell’architetto francese, nulla era paragonabile «per confort e gentilezza». Le Cabanon è ancora lì (visite su appuntamento tel. 0033-4-93356287, otroquebrunecm@ifrance.com): pochi metri quadrati di libertà che forse hanno ispirato un nuovo modo di fare vacanza e, perché no, una tendenza per l’industria del turismo. Perché non si tratta della solita fuga. Se mai, di un ritorno. Alla curiosità dell’infanzia, al tempo rallentato di un paesaggio e di una geografia che ormai vive solo …