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A scuola di empatia

Non bastava il capovolgimento dell’effetto Flynn a dirci che la curva del quoziente intellettivo globale sta volgendo pericolosamente verso il basso, ora anche l’empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, secondo uno studio dell’Università del Michigan che l’ha “misurata” a 14 mila studenti per una trentina d’anni, sta avendo un tracollo. Un’ascesa verso l’indifferenza, il culto di sé, il narcisismo, verificatasi soprattutto dopo gli anni Duemila, e che ha cominciato a creare qualche allarme. Perché la mancanza di capacità empatiche non ha effetti solo etici, ma anche cognitivi. Come ci hanno dimostrato le neuroscienze, dalla scoperta dei neuroni specchio in poi, è grazie all’empatia che noi possiamo costruire relazioni sociali efficaci, prendere le decisioni giuste, fare previsioni sulla nostra vita e stabilire obiettivi, capire ciò che accade intorno a noi. Cosa ci sta succedendo dunque? «L’essere umano è biologicamente programmato per essere empatico, ma per diventare capaci di gestire e capire le emozioni nostre e quindi degli altri, il sistema nervoso deve maturare in un ambiente “sufficientemente sicuro”. La nostra società, nonostante garantisca condizioni …

La carne del futuro sarà biomimetica. E plant based

Quando, un paio di anni fa, Bill Gates assaggiò una delle prime versioni di carne biomimetica, ovvero una carne vegetale capace di ricreare sapore, consistenza ed esperienza sensoriale del tutto simili alla carne vera, disse che quello che stava mangiando non era solo un sostituto intelligente della carne, ma il futuro del cibo. Aveva ancora una volta ragione, il solito Bill, che se la nostra consapevolezza sull’alimentazione salutare aumenta, non cala invece il desiderio di cibarci di carne. E d’altra parte, come sottolinea lo studio di The Good Food Institute, quando dobbiamo scegliere cosa mettere nel piatto, è il palato che comanda e, con una popolazione mondiale che entro il 2050 arriverà a 9,8 miliardi, la domanda di cibo derivato da animali è destinata ad aumentare del 70 per cento. Basta fare due semplici conti per capire che la Terra non reggerà a questa richiesta: «L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite ribadisce che il vero problema del nostro pianeta è l’uso di terra agricola per l’allevamento di animali», dice Sebastiano Cassia Castiglioni (la mia intervista completa …

Sebastiano Cossia Castiglioni, la carne del futuro non sarà di carne

Lo definiscono un imprenditore attivista. I suoi interessi sono il vino, il cibo, la tecnologia, l’arte, ma soprattutto gli animali e i loro diritti. E il pianeta tutto, che lo sfruttamento del suolo ha un effetto disastroso sul cambiamento climatico. Sono cose risapute. E quello che mi colpisce di più di Sebastiano Cossia Castiglioni, in questi tempi di affannosa ricerca di profitti, e in breve tempo, è che si possa muovere denaro e contemporaneamente pro-muovere uno stile di vita equo. Ma mi colpisce anche l’esistenza visione in grado di com-prendere la complessità che ci circonda, visione che sembra sostenere i suoi investimenti. Lo incontro per parlare della carne del futuro, dei voli in borsa di Beyond Meat, il che in parte significa riflettere su come va il mondo e di come possiamo veicolare un’altra idea di impresa. Cosa c’è dietro il Castiglioni pensiero? Una visione che mi accompagna da 35 anni: avevo 15 anni quando per la prima volta mi sono concentrato sul tema etico degli animali e sull’interazione con l’uomo. È questo che forma la mia …

La dieta che salva il pianeta

Da dove si comincia a salvare il pianeta? Dalla tavola. Dichiarazioni di lotta ecologista a parte, è questo il messaggio lanciato dai 37 esperti in materia di salute, nutrizione, sostenibilità ambientale, economia, della EAT Lancet Commission, e che qualche settimana fa, sul famoso settimanale scientifico inglese, ha reso noto la Health Planetary Diet. Detta anche Dieta dell’Antropocene, termine che indica l’epoca geologica attuale, è una vera tabella di marcia per l’intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo, da qui al 2050, nonché il primo dei documenti che mostreranno come la nostra salute coincida con quella del pianeta. La dieta, di per sé, suona così: diminuire del 50 per cento il consumo di carne rossa, farine raffinate e zucchero, e aumentare quello di frutta, verdura, farine integrali, legumi, semi oleosi e pesce. E poiché le tavole del mondo non sono tutte uguali, ci sono alcune differenze continentali: mentre i nordamericani dovrebbero diminuire dell’84 per cento il consumo di carne, agli europei se ne chiede un taglio di “solo” il 77 per cento, con l’indicazione di mangiare però …