Viaggiare peer to peer
[Pubblicato su Sette/CorrieredellaSera del 21 novembre 2014] Siamo la maggioranza, il 60 per cento secondo lo studio di Think with Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, e facciamo due vacanze l’anno. Nel Bel Paese e all’estero, come tradizione. Ma quello che sta cambiando, è il nostro modo di viaggiare. Dall’organizzazione al ritorno a casa, racconto delle avventure compreso. Un po’ per istintiva attrazione verso il nuovo (che altrimenti che viaggio sarebbe), un po’ per necessità (leggi tempi di crisi), sta di fatto che, come dirà in anteprima alla Bit2015 Chris Fair, fondatore di Resonance Consultancy, analista leader nel marketing turistico, il conspicuous leisure sta ormai scalzando il conspicuous consumption: ovvero, meno beni di lusso e più lusso del piacere. Della cultura, della conoscenza, della condivisione di gusti, tradizioni, percorsi. È la nascita del turismo esperienziale, con un occhio ai Millennials (i nati a fine secolo scorso che saranno il 60 per cento dei viaggiatori nei prossimi 5 anni), e un altro ai soliti Baby Boomers, ancora attivi e soprattutto padroni di due variabili importanti: tempo …