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Sentiero Calabria, una montagna nel cuore del Mediterraneo

654 km che percorrono tutta la dorsale della punta dello Stivale. È questo il nuovo Sentiero Calabria, una montagna nel cuore del Mediterraneo, che si candida a essere “the next big thing” dell’ecoturismo lento. Un cammino che unisce i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino, delle Serre (foto di apertura) in 34 tappe con l’obiettivo dichiarato di emancipare questa regione dal turismo balneare. Il progetto è stato realizzato dalla Regione Calabria con gli enti dei quattro parchi Nazionali, completato proprio nel 50esimo anniversario della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Unesco (tra i quali, dall’anno scorso, si annoverano le antiche faggete dei parchi nazionali dell’Aspromonte e del Pollino), e ha ispirato anche un omonimo documentario, Sentiero Calabria, prodotto da Doc Creativity, diretto dal regista reggino Antonio Melasi.

La Valle del Frido nel Parco Nazionale del Pollino,

Non si tratta di una però, ma di tante montagne diverse, almeno quattro quelle del Sentiero Calabria, dicono gli abitanti, ché pochi ricordano che se l’Italia conta venti parchi nazionali, è in Calabria che ci sono i tre più grandi, compreso il più grande d’Europa, ovvero il Parco del Pollino con i suoi 200 mila ettari a cavallo tra due regione. Un terzo del territorio regionale è costituito da aree protette, mentre il 30 per cento della biodiversità di tutta  Europa si trova proprio in questo fazzoletto di terra. Il che giustifica il proporsi come meta privilegiata per un turismo lento e sostenibile. Ma il Sentiero Calabria, si fregia anche dell’unica citazione italiana dal Time nella sua guida “The World’s Greatest Places Of 2022”, come destinazione ambita per gli appassionati di percorsi storici e naturalistici.

L’Amendolea, una delle fiumare dell’Aspromonte

Tre parchi nazionali, due regionali, tre riserve e 178 siti di interesse comunitario: in nessun’altro luogo d’Italia si passa attraverso panorami tanto diversi. Un giorno si passeggia tra monoliti e “meteore”come quelle della Grecia e della Cappadocia, tra monasteri scavati nella roccia, e un altro si cammina tra gigantesche felci preistoriche e montagne aspre e selvagge che ricordano la Scozia. Si attraversa l’altopiano più esteso d’Europa, ci si inoltra nei canyon scavati dai torrenti come negli Usa, si sente il profumo della macchia mediterranea e si incontrano daini e pavoni in libertà. Si scopre una civiltà antichissima, passando dagli insediamenti neolitici agli edifici con influenze bizantine, si scopre la religiosità popolare nei santuari e ci si ferma nelle masserie per gustare i prodotti locali.

Più volte è citato il libro Old Calabria di Norman Douglas sul viaggio attraverso la Calabria avvenuto tra il 1907 e il 1911. Un reportage di viaggio da Lucera a Crotone, passando per Venosa, Manfredonia, fino a sconfinare a Taranto e nel Salento (l’antica “Calabria”), ancora oggi punto di riferimento per chi vuole conoscere l’anima della regione e che ben interpreta il senso di continua meraviglia che si ha attraversando una terra tanto ricca. Sentiero Calabria, che comunque rappresenta, idealmente, la prima tappa di un progetto ancora più ambizioso, che punta a identificare tutti i percorsi calabresi, anche minori, per unirli in una mappa sentieristica che raggiungerebbe i 1.600 km di sviluppo, da percorrere rigorosamente a piedi, è anche un cammino che interpreta questa irrequietezza amata da Douglas, questa ricerca della meraviglia e della continua scoperta.

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