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Le Terre del Monviso di Lucio Rossi

Il sogno di Saluzzo e delle Terre del Monviso Capitale della Cultura era già svanito a gennaio, e oggi che il Ministro Dario Franceschini ci fa sapere tramite tweet che la Capitale della Cultura Italiana 2024 sarà Pesaro, la storia si chiude del tutto. Eppure, quel che è stato fatto in nome della candidatura di Saluzzo e del Monviso qualche seme lo ha lasciato. Come ha dichiarato Paolo Verri, direttore pro bono Saluzzo Monviso, all’ANSA: «Avevamo una promessa ben più grande: fare il dossier insieme alla comunità, per la comunità e restituirlo alla comunità … È stata una cavalcata bellissima, nonostante le tante difficoltà riscontrate in un anno fortemente segnato dalla pandemia. Il dossier è il risultato di questo immenso lavoro e noi ne siamo davvero orgogliosi“.

Ne siamo certi. E per averne conferma basta forse vedere il racconto per immagini di queste terre del fotografo parmense Lucio Rossi che fino al 18 aprile sarà esposto nella mostra Istantanee. Storie di terre e comunità del Monviso ospitata all’ex Caserma Musso, ora Il Quartiere  – casa della Partecipazione, di Saluzzo. Volti, paesaggi, luoghi, storie e persone condensate in 120 scatti (ma ne sono stati fatti oltre 20 mila nei due anni di lavoro) che tracciano le geografie umane delle valli. Momenti e vite irripetibili, come quelle dei balarin, delle mandrie e dei pastori, dei contadini, dei sacerdoti, di donne, uomini, giovani. «Non posso far altro che esprimere profonda riconoscenza a tutti coloro che mi hanno dato fiducia e hanno contribuito alla realizzazione di questo. Con molta perizia e pazienza mi hanno accompagnato alla scoperta di luoghi straordinari e all’incontro dei meravigliosi personaggi che, con estrema disponibilità e cortesia, hanno donato il loro tempo e la loro immagine alla costruzione di questa storia, mentre quotidianamente dedicano la propria vita alla difesa e allo sviluppo di questo territorio», ha detto Rossi. 

È questo un invito al viaggio nelle Terre del Monviso? Senz’altro è un invito alla loro scoperta. La bellezza si nasconde dietro molte cose, e la realtà è una di queste. Scorrendo le immagini in bianco e nero di Rossi, il tempo sembra sospeso, o forse a strapiombo sul prossimo futuro. Per Saluzzo e le Terre del Monviso si è parlato di progetto “metromontano”, di una montagna che, lungi dall’essere luogo marginale, è luogo centrale, e ispiratore, per tutte le questioni dell’oggi (acqua, ambiente, sostenibilità, e forse oggi ci metteremo anche la pace considerata la convivenza). Si è parlato di una montagna densa, di storie, di varietà di paesaggio, di possibilità, di migrazioni. Di una montagna sempre di più luogo di tutti, visti i nuovi e vecchi residenti, luogo di un futuro in potenza, ovvero di speranza.

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Manuela Mimosa Ravasio è una giornalista professionista con una formazione da architetto. Ha lavorato per anni come caporedattore scrivendo di società e attualità in riviste del gruppo RCS e tutt'ora firma per i maggiori quotidiani e settimanali nazionali. Oggi svolge la sua attività da libera professionista offrendo anche consulenze in comunicazione, progettazione di contenuti e strategie narrative, e formazione per la promozione di territori.

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