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Per fare un monte ci vuole un libro. Parola di Marco e Filippo

Per fare un monte ci vuole un libro. Se si dovesse scegliere uno slogan per descrivere quello che hanno messo in moto Marco Tosi e Filippo Terzi con il loro Mercato del Libro in Montagna organizzato all’Alpe Colle del monte Spalavera, sarebbe questo. Ma come tutti gli slogan, anche questo sarebbe riduttivo, e non descriverebbe quella che Tosi chiama la “transumanza di libri”. E pensare che la loro storia è ormai “una delle tante”, ché quante volte si parla di giovani che “tornano” alle montagne, che si chiedono perché devono andare via, loro, da una terra che attrae sempre più stranieri e turisti, e che alla fine ci provano ad avviare attività virtuose capaci di fungere da generatori di territori.

La seconda vita dei libri. E dei monti.

«Io e Filippo ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli», dice Tosi. «Dopo l’università e una laurea in Letteratura Ispano-americana anche lui era tornato a Verbania e si era messo a svuotare cantine da vecchi libri e organizzare una bancarella. Io gli ho proposto di utilizzare una mia vecchia casa di famiglia su un alpeggio a 1200 m.s.l.m., tra il lago Maggiore e le Alpi Lepontine, per provare a organizzare un vero mercato di libri usati. Era il 2014, abbiamo riempito il giardino di casa con tavoli e migliaia di volumi e siamo stati lì per tutta l’estate: ecco la prima edizione del Mercato del Libro di quella che sarebbe stata la libreria Spalavera». È sì perché una storia nata per dare una seconda vita ai libri, ha finito con il dare una seconda vita a un territorio dimenticato, e, a Tosi e Terzi, la possibilità di aprire una libreria specializzata nel Novecento, con libri usati e antichi, prime edizioni, fuori catalogo, nel centro di Pallanza.

Andate e ritorni tra valli e vette

«Per noi i libri sono sempre stato lo strumento per far vivere le montagne anche dalle giovani generazioni», continua Tosi. «L’autunno dopo la prima edizione del Mercato del Libro in Montagna, abbiamo rilevato un piccolo locale in una via del centro storico di Pallanza ormai piena di vetrine abbassate, e abbiamo aperto una piccola libreria, la Spalavera. Dopo due anni, ci siamo spostati in un caffè storico che era rimasto chiuso per anni. Lo abbiamo restaurato, restituito vita ai vecchi arredi liberty, e naturalmente riempito di libri. In ogni caso, mentre la libreria a valle metteva radici, ogni estate abbiamo sempre ripreso la via dei monti». È questo l’aspetto interessante del progetto della libreria Spalavera (sotto, il grande lucernario libertà della libreria a Pallanza), l’osmosi creatasi tra la valle e la montagna (qualcuno la chiamerebbe metromontagna), questa via dei monte, e dei libro, che si apre a maggio per poi ritirarsi con l’autunno, come insieme alle mandrie che lasciano gli alpeggi.

Effetto domino

«La nostra fortuna è stata anche una certa facilità di accesso», continua Tosi. «In Alpe si arriva facilmente, e siamo un punto di passaggio per molti escursionisti. Molti sono arrivati per passeggiare e hanno trovato il mercato, altri venivano per il mercato e hanno scoperto la nostra montagna. Mi piace pensare che quello che prima era solo un paesaggio di sfondo, penalizzato da uno sguardo rivolto sempre verso il lago o Milano, ora sia una parte viva e vissuta del nostro territorio. In questi anni abbiamo accolto intorno alle nostre bancarelle e al primo piano della casa che nel frattempo è stata arredata con librerie, qualche migliaio di persone. Due di queste, una coppia di giovani milanesi che ha in zona una seconda casa, vedendo quello che eravamo riusciti a fare, ha deciso di recuperare un grotto abbandonato sul vicino monte Carza e aprire un ristorante con un parco per bambini. Forse a smuovere qualcosa ci siamo riusciti…».

Il futuro è un villaggio

Vicino all’Alpe Colle ora c’è anche una ZipLine, e sicuramente i tempi sono maturi per dichiarare “un’avventura” di due giovani, un progetto culturale e rigenerativo vero e proprio. Quest’anno, se il tempo tiene, il Mercato del Libro in Montagna della libreria Spalavera arriverà fino a ottobre, mentre è iniziata una sinergia con Casa Ceretti, caffetteria birreria che provvederà ad abbinare libri di modernariato e birre artigianali (prossimo evento il 7 agosto, ma per rimanere aggiornati si consiglia di seguire la pagina Facebook). Nei sogni di Terzi e Tosi (foto a sinistra), che fanno parte anche di ALAI, l’Associazione Librai Antiquari, c’è la realizzazione di una rete di villaggi del libro, «Su modello di quelli in Galles e Svizzera», dice Tosi, ma in montagna. A chi dà loro dei sognatori ripercorrendo le strade dei buoni consigli già battute alla prima salita in montagna con i libri, si consiglia di avere pazienza. E coraggio.

Buona Montagna

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Manuela Mimosa Ravasio è una giornalista professionista con una formazione da architetto. Ha lavorato per anni come caporedattore scrivendo di società e attualità in riviste del gruppo RCS e tutt'ora firma per i maggiori quotidiani e settimanali nazionali. Oggi svolge la sua attività da libera professionista offrendo anche consulenze in comunicazione, progettazione di contenuti e strategie narrative, e formazione per la promozione di territori.

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