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Lavoro: smell designer

Qualcuno ha detto che il profumo è ciò che si mette sopra a un odore. E anche nelle parole di ogni giorno, chi dice profumo evoca fragranze e piacevoli effluvi; l’odore, invece, è sempre qualcosa a cui si accenna con una certa pudicizia, che va gestito come le buone maniere a tavola. Eppure, mentre gli scaffali dei beauty shop si riempiono di profumi gender free, flaconi design ispirati alle fiale di laboratorio o a spray per le pulizie, rimandi aromatici a viaggi nel deserto o all’erba tagliata, anche l’odore sta cercando di farsi sentire. Con il naso, naturalmente. Ma anche costruendosi un pedigree di tutto rispetto che comprende citazioni letterarie e la paternità di un titolato smell designer.

Per dire, se la star del design Tom Dixon non avesse descritto con precisione il suo Scent London (in versione candela acquistabile sul sito per la modica cifra di 120 euro) come l’odore dei crochi e delle ortiche nei parchi di mattoni rossi di Londra, mescolato al sentore salato del Tamigi nei pressi del quartiere di Dagenham, forse le sue fragranze griffate avrebbe meno appeal. La guru indiscussa dei cacciatori di odori è però Sissel Tolaas che nel suo laboratorio di Berlino ha catalogato, sotto vetro, più di sette mila odori risultato di anni di “annusamenti” per il mondo. Richiestissima dalle case di moda, da Adidas a H&M, fino al 21 agosto sarà, con la sua riproduzione dell’odore di Central Park, dietro un muro bianco installato al Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum di New York (nella foto). Basta sfregarlo e avvicinare le narici per sentire l’eco di un misto di foglie e terreno bagnato, alberi spogli e vapori erbacei, che la chimica e artista norvegese avrebbe “aspirato” passeggiando per il parco in una settimana di ottobre. Trattasi insomma, di emozioni olfattive inscatolate esibite o messe in commercio, sentori che forse potrebbero vagare per casa, ma che non tutti amerebbero vaporizzarsi addosso. O quasi.

Chi è disposto ad acquistare una delle 100 bottigliette in Bone China realizzate a mano in edizione limitata da Kentaro Yamada (220 sterline), lo fa evidentemente perché ama “sapere” di uomo di Neanderthal: note leggere di pompelmo e mandarino, con un cuore di zafferano, cumino, ginger, tabacco, incenso e mirra, e una base di sandalo, vaniglia, muschio e legno di cedro, sono gli ingredienti che il maestro profumiere scozzese Euan McCall ha affinato per realizzare un sentimento odoroso dal carattere animalico e primitivo… Del resto, al naso, come al cuore, non si comanda, essendo noto che gli odori innescano reazioni viscerali e processi cerebrali che non controlliamo razionalmente. La comica americana Rita Rudner, con lo stesso acume del suo maestro Woody Allen, diceva per esempio che per attirare gli uomini indossava il profumo “Interno di macchina nuova”. Odori come cannella, menta, limone, arancio e rosmarino invece, pare aumentino la produttività. Mentre per accentuare la sensazione di paura, alcuni parchi a tema spargono un impercettibile e pungente odore di urina. La designer olandese Alexandra Stück ha persino realizzato sciarpe imbevute di essenze di muschio che si attivano con il calore del corpo e che contribuiscono a instillare calma, concentrazione, eccitazione.

Tutto ciò si traduce, prosaicamente, in Smell Date in cui le persone sono invitate a conoscersi in base alle loro affinità olfattive (a Milano il primo appuntamento lo ha organizzato il perfume maker Angelo Orazio Pregoni che ha in programma altre date a Mosca e poi di nuovo in Italia). In aperitivi olfattivi in cui si allena il proprio naso nello stesso modo in cui i sommelier allenano le papille gustative (da questo mese al LabSolue dell’Hotel Magna Pars a Milano). In hotel che personalizzano le stanze con essenze su misura (lo stesso Magna Pars ha un profumo per ogni suite mentre al glorioso The Langham di Londra tutto è permeato di Ginger Lily) e in negozi che stimolano i comportamenti dei clienti con vapori speciali. Come dire che alla fine vale sempre quello che scrisse Patrick Süskind nel suo Profumo (Longanesi): “Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini”. Il che significa imparare a scegliere, e riconoscere, non solo il profumo, ma anche l’odore che ci circonda.

Articolo pubblicato su Gioia! del 23 aprile 2016.Schermata 2016-04-14 alle 15.18.22

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Manuela Mimosa Ravasio è una giornalista professionista con una formazione da architetto. Ha lavorato per anni come caporedattore scrivendo di società e attualità in riviste del gruppo RCS e tutt'ora firma per i maggiori quotidiani e settimanali nazionali. Oggi svolge la sua attività da libera professionista offrendo anche consulenze in comunicazione, progettazione di contenuti e strategie narrative, e formazione per la promozione di territori.

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