«Picchi come un vegetariano!», dice Arnold Schwarzenegger a Sylvester Stallone durante una scena del film Escape Plan. Ora Arnold Schwarzenegger è uno dei produttori di The Game Changers, insieme a Jackie Chan e James Cameron, e durante il documentario l’ex carnivoro e attore culturista confessa: «Per anni ci hanno fatto credere che mangiare bistecche fosse da veri uomini, ma non era vero». In effetti, smontare l’equazione virilità uguale mangiatore di carne, è una delle strategie che il premio Oscar Louie Psihoyos adotta per convincere i maschi, quelli veri, che diventare vegani aumenterà i loro muscoli, nonché le loro prestazioni in fatto di forza, prestanza atletica, e sì, anche sesso. Per farlo arruola atleti vincenti come Lewis Hamilton, James Wilks, Patrik Baboumian, Scott Jurek, Nimai Delgado, Morgan Mitchell e molti altri (si vede anche Novak Djokovic), molti scienziati e studiosi dell’alimentazione e, al fine, anche ambientalisti.
La loro voce si sente negli ultimi dieci minuti del documentario-inchiesta, quando con naturalezza snocciolano alcuni dati come il fatto che la produzione di alimenti per carni, latticini, uova e pesce consuma l’83 per cento dei terreni ma in realtà fornisce solo il 18 per cento del fabbisogno calorico del pianeta; o che per un solo hamburger ci vogliono 2400 litri di acqua. I dati però, per quanto terribili, a convincere i maschi a mangiare meno carne per salvare il Pianeta (cosa di cui ho scritto qua), non bastano. E non bastano neppure tutte le ricerche che mettono in relazione il consumo di proteine animali con l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari o tumori al colon. Anzi, come rilevano molti studi, mentre le donne, acquisiti informazioni e dati, sono disposte a cambiare e rimodellare il loro stile alimentare per migliorare se non altro la loro linea e salute, gli uomini si irrigidiscono e, quasi per sfida, mettono in atto comportamenti confermativi.
Cosa fare dunque per convincere i maschi, soprattutto americani, a salire sul carro degli alimenti plant based? Un bel film che inneggia alla forza e all’aumento del testosterone di chi ha abbandonato la bistecca per le lenticchie, è la risposta. Vedremo se tutto questo esibire di colpi di karatè, tute mimetiche, muscoli e sollevamento pesi, sortirà l’effetto voluto. Intanto The Game Changers qualche cosa la dice. Ci dice per esempio che gli studi di un certo dottor Liebig (quello del dado) che dimostravano che “l’energia” veniva dalla carne erano falsi; che per anni la comunicazione, e la narrazione, intorno alla carne è stata manipolata dalle multinazionali al pari di quello che fecero le multinazionali del tabacco con le sigarette; e che persino gli storici adesso ammettono che l’uomo primitivo non era affatto carnivoro, ma vegano.
Ovviamente, anche il modo in cui viene comunicato questa inversione di rotta -compresal’operazione di Schwarzenegger & Co. – rientra nella costruzione di una “narrazione” ad hoc che possa convincere gli americani, ma non solo, a provarsi di alimenti di origine animale. Se gli americani riducessero di almeno un terzo il loro consumo per esempio, guadagnerebbe distese verdi grandi come l’Africa intera, e certo questa è una buona causa. Certo è che sul cibo plant based si sta giocando la partita del cibo del futuro (ne ho scritto qui). È di pochi giorni fa la notizia che l’hamburger vegetale arriverà in 2400 Burger King europei. In realtà non è lo stesso Impossibile Whopper mangiato dagli americani visto che l’Unione Europea non ammette alimenti fatti con ingredienti geneticamente modificati, ma è interessante vedere come l’alimentazione vegana stia prendendo sempre più spazio nei fast food e anche negli scaffali del supermercato. Con un occhio alla salute nostra e del Pianeta, qualche riflessione bisognerà pur farla.