[Pubblicato su Dove giugno 2015] App, manuali, libri culto e corsi pratici. Il business della felicità non ha fine. Supportato da continue indagini e studi universitari a sostenere la scientificità dei consigli impartiti. Si va dal Canadian Medical Association Journal che ha “scoperto” che felicità fa spesso rima con un’aspettativa di vita più lunga, alle università di Amsterdam e Vancouver che all’unisono dichiarano che la ricetta perfetta è dedicarsi a figli e famiglia. E poi c’è il The World Happiness Database, sede Rotterdam, che assicura: la chiave è avere una vita attiva, se non altro perché l’attività fisica genera benefiche endorfine. Terreno divulgativo più che fertile per la nascita di professioni postmoderne come i coach della felicità, professionisti del benessere mentale che guidano in paradisiaci stati (d’animo). Così abbiamo Marcolina Sguotti, sociologa ed ex assistente di Francesco Alberoni, che per Franco Angeli pubblica Allena la felicità! 25 ispirAzioni per realizzare l’obiettivo più importante della tua vita, o il guru Teresa Belton, ricercatrice dell’università di East Anglia, che nel suo Happier People, Healthier Planet, spiega come far felici, insieme, noi e il pianeta. Ringraziare ogni giorno i doni della natura, liberarsi delle cose in eccesso, cercare il contatto quotidiano con il verde, offrire e ospitare qualcuno, impegnarsi attivamente per una causa e prendere decisioni, le strategie più efficaci.
E se pensate che questo ottimismo da manuale sia cosa da impallinati, sappiate che Action for Happiness, il movimento internazionale che ha inventato la giornata della felicità, conta 40 mila attivisti in 160 paesi. E mentre non si smette di finanziare startup stile Happify (l’ultimo è il lancio dell’Apps Challenge, sfida internazionale che mette in palio 30 mila dollari per chi creerà l’ennesimo giochino tecnologico per innalzare il buonumore globale), le librerie, soprattutto estive pullulano di nuove uscite sul tema. Christophe André, noto psichiatra del Sainte-Anne di Parigi e sostenitore della meditazione ad uso terapeutico, esce con E non dimenticarti di essere felice (Mondadori), una sorta di abc di psicologia positiva. Poi, a maggio, il solito Paolo Crepet con Impara a essere felice (Einaudi Stile libero) contro la lamentazione diffusa, e Il dono del silenzio di Tich Nhat Hahn, insieme al Dalai Lama una delle figure più importanti del buddismo (Garzanti). Quindi, sempre per moderare le aspettative, Meglio in cane di Gian Piero Quaglino (Raffaello Cortina) e, ormai già sotto l’ombrellone, ecco La felicità è starsene a casa di Luciano De Crescenzo (Mondadori). Lo diceva Blaise Pascal, giudicate voi.
Nella foto dettaglio di un’opera di Takashi Murakami
lo dice anche l’ONU 🙂
http://www.un.org/en/events/happinessday/