Vini in miniera
Non c’è persona, tra i cogneins, gli abitanti di Cogne, che non sia legata alla storia della miniera di magnetite. E va detto, per onore di cronaca, che oltre a essere la principale fonte di sostentamento, quella che ha permesso a molti di non emigrare dalla propria valle, era qualcosa che si avvicinava a quella che oggi chiameremmo partecipazione al bene comune. Emmanuel César Grappein, medico ma soprattutto visionario e geniale direttore delle miniere, per alcuni precursore di un socialismo utopistico, ne impostò infatti una gestione di tipo comunitario, in cui estrazione, trasporto e vendita del minerale, erano gestiti dalla comunità tutta, che si ripartiva poi gli utili tra la popolazione, bambini compresi. Chiuse nel 1979, dal 2017 le Miniere di Cogne sono un luogo della memoria, un percorso tra storia e fatica tra le gallerie di Costa del Pino che ogni anno affrontano centinaia di visitatori. Senza questa premessa, non si capirebbe per altro l’adesione entusiasta di tre cantine valdostane alla proposta di affinare alcuni dei loro vini nella polveriera dove venivano conservate micce …