Ci sarà una ragione perché il Portogallo, e la regione dell’ Algarve, continua a mietere premi e record quando si parla di turismo e golf. Lo scorso anno l’incremento è stato del 10,5 per cento, ma i numeri (compresi quelli del golf con 91 campi di cui 66 con 18 o 27 buche) non bastano per giustificare la chiamata alle vacanze dell’Algarve che, con i suoi venti gradi di media stagionale, è spesso chiamata la costa dell’eterna primavera (gli World Travel Awards l’hanno eletta migliore destinazione balneare europea 2016). Certo, fare il bagno nell’Atlantico è, per usare un eufemismo, oltremodo tonificante. Dicono che dopo un po’ ci si fa l’abitudine, che è una vera sferzata di energia, ma in ogni caso, la luce è piena, i contrasti di colore vividi, le viste mozzafiato. E non si parla della famosa praia da Rocha, offesa da una quinta di palazzoni che si affacciano direttamente sulla spiaggia, ma di praia da Marinha, delle calette di Benagil o di Carvalho. Falesie che si infuocano al tramonto e si scaldano di luce dorata durante il giorno. Quanto ai bambini e alle bambine, si divertono quasi di più con il mare grosso, le onde che si infrangono contro gli scogli, e la spuma salata che li rincorre.
Cuore selvaggio. Ospitalità cortese.
Meglio quindi evitare le fin troppo affollate Lagos, Portimão, Armação de Pêra, e fermarsi nell’entroterra di Carvoeiro, dove l’ospitalità è fatta da residence immersi nel verde e affacciati sulle scogliere (come il Presa de Moura) che offrono possibilità di fare attività sportive e all’aria aperta, dal trekking al golf, dalla pesca sportiva al birdwatching, e, come pare abitudine nella regione, ampie metrature e piscina privata. L’idea del vecchio villaggio dei pescatori dell’ Algarve si trova se mai a Ferragudo, dove è piacevole godersi il tramonto, scegliendo tra un’infilata di ristoranti e bar, apparentemente salvata dalla cementificazione. Ancora più lontano dalle spiagge c’è invece Silves, dove con pazienza si possono rintracciare i resti, in qualche decorazione di porte e finestre, di quella che era l’antica capitale araba dell’Algarve, e che si chiamava appunto Xelb, Gharb Al-Anadalus. L’ Algarve selvaggio, quello delle dune spazzate dai forti venti, lo si trova nella zona di Sagres. Proprio dietro praia do Martinhal ha appena aperto il Martinhal Sagres Beach Family Resort: architetture minimaliste, arredi moderni e, almeno sulla carta, totalmente ecosostenibili, grazie anche ai 520 pannelli fotovoltaici, i 230 solari, l’irrigazione fatta con acqua desalinizzata, e l’offerta gastronomica a Km Zero. Un vero paradiso super attrezzato per le famiglie, come è nella tradizione del gruppo portoghese leader nei family hotels, che ha un altro eden per vacanze a Quinta do Lago, la zona per golfisti in erba e non più prestigiosa della regione.
Golfisti in erba
È in questa ultima parte di costa barlavento (sopravvento, l’altra a est viene chiamata sotavento), forse anche per la vicinanza all’aeroporto di Faro, che si ha la più alta concentrazione di resort che fanno di golf e vacanza in famiglia una tradizione. Per chi vuole fermarsi nei pressi di praia da Falésia (nella foto in alto), considerata tra le più belle d’Europa soprattutto per il fondale rigato e argilloso che vira dal rosso al bianco inciso dalla pioggia e modellato dai venti, l’ideale è il Pine Cliffs, riaperto la scorsa estate dopo diciotto mesi di rinnovo e ampliato con suite vista mare. Si scende in spiaggia con l’ascensore o con una bella passeggiata panoramica, che dalla pineta conduce ai sette chilometri di spiaggia. Gli azulejos, le tradizionali piastrelle bianco e blu dipinte a mano arrivano da una fornace di Lisbona (la Fábrica de Ceramica Constância), le grandi stampe rimandano alle scoperte di Vasco da Gama e Ferdinando Magellano, ma per il resto, tutto è un inno a quello che l’ Algarve offre. Dalle gite in jeep su dune e scogliere al pollo Piri-Piri, piccante e arci famoso in tutta la zona di Albufeira, tanto che in molti faranno a gara per offrirvi il migliore… Poco importa, anche perché, state sicuri, il dubbio vi rimarrà. Quel che è certo invece che a Quinta do Lago, nel bel mezzo dei due mila acri del Parco Naturale di Ria Formosa, troverete il meglio del golf per ragazzi dai 5 ai 16 anni nonché l’unico Taylor Made Performance Center del sud Europa. Qui, con i numeri non si scherza, visto i 500 eventi in programma per l’estate, tra tennis, ciclismo, surf, pesca, pic nic, camminate potenziate sulla spiaggia e concerti. E visto le iniziative riservate ai più piccoli, potreste anche non vederli per l’intero soggiorno!
Verso la Spagna e il silenzio
Lasciando Faro alle spalle e dirigendosi verso il confine spagnolo, la costa cambia di nuovo atmosfera. Qui il cuore batte a Tavira, un vero gioiello che nei giorni di San Giovanni, profuma del mirto e della menta con cui sono ricoperte le strade lungo il fiume. Tavira è il posto giusto per gustarsi una cataplana de mariscos, la tipica pentola dell’Algarve in cui si cucina carne o pesce (per esempio al Restaurante O Pátìo), per fare un giro in barca fino alle bianche Cabanas de Tavira e alla Praia do Barril (da provare il pesce fresco, seduti quasi sulla spiaggia, il Museu do Atum), o per spingersi, all’estremo della laguna di Rio Formosa, a Cacela Velha, forse il paesino più bello dell’Algarve, che guarda il placido specchio d’acqua dall’alto che, al tramonto, si tinge timidamente di rosa. Le performance da golf academy lasciano lo spazio ai ritmi più lenti, alle feste di paese, ai polpi arrostiti e mangiati per strada, ai giochi su spiagge finalmente più calde, protette da dune e attrezzate con grandi ombrelloni di paglia. Poco più in là, inizia la riserva naturale Sapal di Castro Marim e Vila Real de Santo António, la zona paludosa del fiume Guadiana, dove si trova uno dei miglior hotel per famiglie, Praia Verde. Il golf si accompagna con passeggiate a cavallo, corsi di cucina locale, avvistamento di delfini e birdwatching, degustazioni di ostriche e gite in bicicletta. I bambini, che possono liberamente girare per la farm house, possono partecipare, oppure restare nel kids club, o divertirsi a fare biscotti e pizza. Poco male, perché in fondo non si tratta di iscriversi al Portugal Masters (in programma dal 21 al 24 settembre prossimi), ma di essere, e stare, in vacanza.
Articolo pubblicato sul numero di maggio di Style Piccoli / Corriere della Sera