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Abitar viaggiando. Nuovi camper per una nuova ospitalità

Desiderio di aria aperta, rassicurazione, dimensione familiare eppure aperta, libertà e spazi ampi. Sono i desiderata ormai snocciolati come mantra del turismo post Covid e secondo alcuni dati, il viaggio in camper, l’abitar viaggiando insomma, nomade e stanziale allo stesso tempo, risponderebbe a tutte. I dati dell’Osservatorio del Turismo Outdoor di Human Company dicono che quest’estate, il 55 per cento dei quasi 49 milioni di viaggiatori italiani sceglieranno strutture all’aria aperta. Quelli Camping Report di Campeggi.com per l’estate 2021, che rispetto ad aprile 2020, le ricerche per camping e villaggi vacanze sono aumentate de 656 per cento. In attesa del prossimo Salone del Camper di Parma (in programma a settembre), che sigla anche a una sorta di CamperTherapy, l’aspetto più interessante è forse guardare a come, tra design dell’ospitalità e turismo, stia cambiando l’“oggetto camper”. Negli anni passati una delle trasformazioni formali più importanti del design del campeggio è stata quella del glamping (ne ho scritto più volte a partire da 2014). Parallelamente il design dell’ospitalità si sbizzarriva con l’Esprit Cabane  e camere pop-up).

Oggi molti progetti interessanti riguardano proprio l’oggetto camper. A partire dal mitico Airstream che rinnova completamente il Basecamp 20 e 20X con dimensioni e flessibilità avanzate e la possibilità di andare anche fuoristrada. Nissan ha invece creato un Caravan Office Pod Concept per poter unire vacanza e smartworking. Si chiama Nissan NV350 ed è, dicono, un ticket per la libertà. A livello progettuale, i lavori forse più interessanti sono quelli che cercano di trasformare e adattare l’automobile o il van in una casa mobile. Tutto italiano il progetto di MoltoMeno Design. Con Matrioska Camper Kit in poco più che due ore trasformi il tuo van o la tua 4X4 in un veicolo per lo svago con diverse configurazioni: living, bar, camera da letto (nella foto). Un progetto simile è il NestBox del collettivo di Egoe Studio. Più spartano (va bene anche per le auto), meno accessoriato, ma di fatto perfetto per il turismo nomadico e covid free.

Se guardiamo al futuro e futuribile, la linea è tracciata dal solito Cybertruck di Elon Musk e Tesla tanto potente da alimentare qualsiasi rimorchio (e della sua scatola stile Blade Runner circolano già foto). Futuribile anche il progetto dei neozelandesi W2 per Romotow Group  (da room to move) che hanno progettato una sorta di camper e casa mobile che, schiacci un bottone, ruota per ampliare gli spazi privati a disposizione e “costruire” una veranda. Un progetto del 2012 che solo in questi giorni sta prendendo forma, grazie a un team di costruttori di barche (altro luogo dell’abitar viaggiando che ha bisogno di una progettualità specifica per spazi minimi), a Christchurch (il video del prototipo in costruzione qui ). Ed è in questi mesi diventato realtà anche quello che fino al 2017 era solo un progetto di Polydrops, uno studio californiano nato nel 2019 per progettare room to move, stanze mobili all’insegna della sostenibilità e del confort. Il modello 17A è infatti abbastanza leggero da essere trainato dalla maggior parte delle auto elettriche. Costruito per condizioni meteorologiche estreme è dotato di un sistema di climatizzazione a energia solare. Se lo desiderate, per 25mila dollari è vostro (nella foto).

Tornando da questa parte del pianeta, e da un “abitar viaggiando” che deve rispondere anche al così detto turismo esperienziale, ecco che i francesi Fabien Denis e Jean-Marie Reymond consentono di sperimentare un viaggio in Caparate, rivisitazione del Teardrop, il mini caravan nato negli anni Trenta in California. La Carapate Adventure inizia a Nantes e il micro camper può essere affittato (foto a destra). Chi vuole far invece esperienza del caravan ecocompatibile degli olandesi di The Way We Build deve prenotare al camping HetBosroept a Slootdorp, che tra le varie sistemazioni originali propone anche il Forest Cabin. Sempre in Olanda, a Rotterdam il Culture Campsite  offre ospitalità in camper di design e progettati da artisti, designer e architetti. Lo chiamano “the architecture sleeping phenomenon” o forse è solo l’ennesimo tentativo di trasformare in esperienza memorabile anche il sonno.

Nella foto di apertura un camper trasformabile e adattabile dell’azienda californiana Happier Camper che produce anche sistemi adattivi per van.

 

 

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